Il professore Fabrizio Di Benedetto dell’Università di Modena ha tenuto infatti una relazione al convegno, dove ha illustrato l’esperienza maturata a partire dal 2014 di utilizzo del robot per la chirurgia del fegato, del pancreas e delle vie biliari che vanta 150 interventi complessivi. Di Benedetto è direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica, Epato-Bilio-pancreatica e dei Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria, con sede al Policlinico di Modena.
Il robot dell’azienda si trova presso l’Ospedale Civile di Baggiovara, a pochi passi dal centro di Modena. “È stato un onore partecipare a questo evento, non solo per il livello scientifico e per la tradizione della chirurgia mini-invasiva dell’Università di Lubecca, ma soprattutto perché in questi contesti la ricerca scientifica e lo sviluppo delle nuove tecnologie creano un importante e costruttivo confronto tra i professionisti di tutta Europa – ha dichiarato il prof. Di Benedetto – è fondamentale inoltre – ha proseguito – che vengano elaborate strategie condivise per la formazione delle nuove generazioni, che si trovano oggi a dover apprendere una chirurgia molto diversa dal passato, e che richiede oltre alle conoscenze anatomiche delle competenze per la gestione della tecnologia”. La chirurgia mini-invasiva di fegato, pancreas e vie biliari con approccio robotico rappresenta il fiore all’occhiello della Chirurgia Oncologica, Epato-Bilio-pancreatica e dei Trapianti di Fegato del Policlinico di Modena, reparto che il Professor Di Benedetto dirige dal 2013.
La numerosità della casistica operatoria del centro rappresenta attualmente un’eccellenza a livello nazionale ed internazionale.