Non è uno scherzo. Finalmente si può aiutare la ricerca sul cancro senza alzarsi da letto. Tutto ciò che occorre è uno smartphone, un caricabatterie, l’app DreamLab e qualche buona ora di sonno.
Dopo aver scaricato l’app e collegato il telefono al caricabatterie, DreamLab si attiverà automaticamente, facendo sì che la potenza di elaborazione dello smartphone sia messa a disposizione della ricerca, per velocizzare i complicatissimi calcoli che sono sempre necessari al giorno d’oggi per gli studi oncologici.
Si tratta di una brillante idea di Fondazione Vodafone, lanciata già nel Regno Unito, in Australia e in Nuova Zelanda, e in Italia ha messo l’app al servizio del progetto Genoma in 3D dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) che punta a caratterizzare in modo accurato la struttura tridimensionale del DNA. Ma per svolgere questo tipo di analisi servono strumenti bioinformatici e statistici molto potenti. È qui che entra in campo DreamLab. Più alto sarà infatti il numero di utilizzatori di smartphone che aderiranno al progetto, maggiore sarà la velocità di calcolo a disposizione dell’analisi dell’enorme quantità di dati sull’architettura 3D del DNA. I risultati aiuteranno a interpretare il significato delle mutazioni nelle regioni non codificanti del genoma in pazienti con tumore.
All’inizio, ha precisato Francesco Ferrari, a capo del progetto di ricerca e responsabile del laboratorio di genomica computazionale di IFOM, il progetto si concentrerà sul tumore del seno, uno dei più diffusi, per poi passare ad altri tipi di neoplasie come quelle del polmone e del pancreas.