La scelta del luogo di cura può fare la differenza nella lotta contro i tumori. In Italia, da un lato, nella chirurgia del carcinoma del polmone, solo il 27% degli ospedali presenta un volume di attività pari o superiore a 70 operazioni all’anno (2017). E soltanto il 23% dei centri (rispetto al 33% del 2016) esegue almeno 20 interventi annui nel tumore dello stomaco.
Per orientare i pazienti oncologici e i loro familiari nella scelta del centro a cui rivolgersi per affrontare la malattia, la Fondazione AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) ha dato vita alla piattaforma “Dove mi curo”, presente sul sito della stessa organizzazione.
Si tratta di una mappa che, elaborando dati ministeriali Agenas, fa emergere (in numeri assoluti) quanti interventi di chirurgia oncologica vengono effettuati, struttura per struttura. Così, collegandosi a ‘Dove mi curo’ si scopre che per il cancro al polmone, ad esempio, l’ospedale con il maggior volume di interventi nel 2017 è l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (449), che registra il maggior numero anche per gli interventi al seno (2886). Per il tumore al pancreas, invece, l’azienda ospedaliera di Verona registra il maggior numero (319). Va però detto, afferma il presidente di Fondazione Aiom Fabrizio Nicolis, che “non è una classifica ma una traccia di ciò che accade: così, nel Nord, in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, ci sono numeri alti, mentre nel Lazio ci sono grandi volumi ma tutti su alcune grandi strutture di Roma”.
“Nel 2018, in Italia, sono stati stimati 373.300 nuovi casi di tumore – spiega Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione AIOM -. Sempre più spesso i pazienti richiedono informazioni sui luoghi di assistenza adeguati, spinti dalla necessità di conoscere e identificare gli ospedali specializzati nel trattamento della malattia. Tuttavia la scelta del luogo di cura deve tener conto non solo della quantità, cioè dei volumi di attività, ma anche delle buone pratiche assistenziali prima, durante e dopo la chirurgia”.
Un quadro che resta tuttavia in bianco e nero, visto che, afferma Alessandro Gronchi, presidente eletto della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (Sico), “solo 4 Regioni (Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio) hanno almeno una struttura che esegua più di 50 procedure l’anno nel carcinoma del pancreas e la situazione è ancora più complicata per i tumori rari”.
Insomma, i pazienti “devono essere informati e il nostro sito – conclude la presidente Aiom Elisabetta Gori – può essere un’opportunità importante per valutare il centro più appropriato: andare dunque dove si fanno più interventi, tenendo però presente che importante è valutare non solo il volume di attività ma anche la qualità generale dell’assistenza”.