“In considerazione della rapida evoluzione epidemiologica della diffusione del nuovo Coronavirus SARS‐CoV‐2 nel nostro Paese, sebbene ad oggi non siano state documentate trasmissioni mediante donazione di organi, tessuti e cellule e il rischio non sia attualmente noto, il Centro nazionale trapianti ha rafforzato le misure di prevenzione infettivologica sui donatori segnalati nelle Regioni italiane che hanno registrato casi di contagio”. Lo rende noto il Centro nazionale trapianti (Cnt) in un comunicato stampa diffuso oggi.
“Per quanto riguarda i prelievi di organi e tessuti da donatore deceduto – scrive il Cnt – è stata disposta l’esecuzione del test specifico per la ricerca di SARS‐CoV‐2 sulle secrezioni respiratorie (tampone rino‐faringeo o BAL) di tutti i donatori segnalati in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Provincia di Trento. In caso di positività sarà necessario procedere alla verifica dell’eventuale viremia con prelievo di sangue. Il risultato del test dovrà essere disponibile prima del prelievo degli organi e dei tessuti ed in caso di positività il donatore sarà ritenuto non idoneo.
Per i donatori segnalati nelle altre regioni la Rete trapianti manterrà un’attenta sorveglianza anamnestica del donatore che abbia soggiornato nelle Regioni a rischio o in Cina nei 28 giorni precedenti la donazione – sottolinea il Cnt -. In questi casi verrà immediatamente attivata la task force infettivologica del Centro nazionale trapianti, già normalmente operativa per le potenziali donazioni di difficile valutazione clinica.
Le stesse disposizioni si applicano ai donatori viventi di organi, tessuti o cellule staminali emopoietiche (CSE) da sangue midollare, periferico e cordonale che risiedono in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Provincia di Trento: test specifico e, in caso di positività, sospensione temporanea della donazione e immediato coinvolgimento della task force infettivologica nazionale. Per i donatori viventi delle altre regioni dovrà essere applicato il criterio di sospensione temporanea di 28 giorni per i donatori che abbiano soggiornato nelle regioni a rischio o in Cina.
Il sistema di vigilanza del CNT era già intervenuto due volte dall’inizio dell’emergenza, in occasione di due donazioni potenziali di cittadini cinesi deceduti in Italia. In entrambi i casi i test specifici avevano dato esito negativo e i prelievi erano stati effettuati normalmente.
Infine – conclude il Cnt – il Centro nazionale trapianti invita i pazienti trapiantati e in trattamento con immunosoppressori a evitare, ove possibile, luoghi di grande assembramento di persone e di utilizzare dispositivi di protezione individuale (come le mascherine) e raccomanda alle Regioni di assicurare la continuità di cura per i pazienti trapiantati e percorsi di accesso alle strutture ospedaliere che minimizzino il rischio di trasmissione”.