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Le protesi dentali rappresentano da sempre un’arma importante per il ripristino della regolare dentatura, in caso di perdita di uno o più elementi dentali.
Oltre agli impianti fissi esistono anche tutta una serie di protesi dentali rimovibili, particolarmente sfruttate in passato (come le classiche dentiere della nonna, provviste di ganci metallici). Un importante rinnovamento in questo campo è quello portato dalle protesi removibili Valplast, di cui andremo ad approfondire meglio il loro utilizzo.
Caratteristiche delle protesi Valplast
Si tratta, per l’appunto, di una protesi provvisoria removibile a supporto gengivale, con la capacità, quindi, di non traumatizzare i denti residui.
In quanto provvisoria, può essere tenuta per un periodo di tempo limitato prima dell’inserimento di un impianto dentale fisso.
Ovviamente la tempistica verrà definita direttamente dall’odontoiatra sulla base di un’analisi attenta della dentatura residua del paziente.
Le protesi Valplast originali sono realizzate in nylon e hanno la caratteristica di avere un corpo senza metalli. Di conseguenza non sono presenti ganci con alcuna componente metallica.
Queste tipologie di protesi nascono per poter essere ancorate almeno ad un dente e la presenza del nylon fa si che risultino estremamente leggere, oltre che estremamente estetiche.
La loro colorazione è tendente al rosa, ma soprattutto nella parte dei ganci tende ad essere leggermente trasparente.
Questo aiuta l’ancoraggio della protesi anche a un incisivo, quindi in una zona particolarmente visibile, ma senza farsi realmente notare.
Di conseguenza si può ripristinare la dentatura senza dare la parvenza di possedere la classica dentiera di un tempo.
Le protesi Valplast vengono oggi utilizzate presso molti studi odontoiatrici, che hanno ritenuto questo manufatto particolarmente utile in quanto rinnova l’offerta rappresentata dalle ormai vecchie e fastidiose protesi dentarie.
Tra le più entusiaste utilizzatrici di queste protesi mobili citiamo la Dr.ssa Paola Falchetti, che già da alcuni anni ha introdotto l’uso delle Valplast all’interno dello Studio Falchetti a Roma San Giovanni, del quale è titolare.
“Oltre al fattore estetico, che le rende pressochè invisibili ad occhio nudo, ritengo che le Valplast rappresentino un’innovazione importante nel campo delle protesi mobili monolaterali e bilaterali. Sono manufatti di ultima generazione molto leggeri e decisamente più performanti rispetto alle classiche protesi, difatti da quando ho deciso di usarle presso il mio Studio odontoiatrico di Roma, non me ne sono mai più separata”.
Materiale delle protesi Valplast
Poiché realizzate con un materiale particolarmente morbido, un’altra specifica delle protesi Valplast è quella di dover essere conservate direttamente in bocca, oppure in un luogo altrettanto umido.
L’alternativa, nei momenti in cui non viene tenuta in bocca, è quella di conservarla in una scatolina chiusa e completamente ricoperta d’acqua, cosa che permetterà alla protesi di conservare le proprie caratteristiche, ossia:
- morbidezza;
- capacità di adesione ai denti.
Se dovessimo trovare un difetto, va detto che questi ganci, essendo realizzati in nylon, e quindi non con materiali metallici, non possono essere né saldati né ricostruiti, né allargati o stretti.
In ogni caso le Valplast nascono come protesi provvisorie, e nel corso dei mesi possono avere la naturale tendenza a perdere i loro connotati iniziali diventando meno performanti. Di conseguenza, sono da consigliarsi soprattutto per la temporanea sistemazione di un’intera arcata.
Meno consigliate sono se si tratta di sostituire un singolo dente o pochi elementi mancanti (in questo caso è molto più conveniente puntare subito sull’inserimento dell’impianto dentale definitivo!).
Conservazione delle protesi Valplast
Ricordiamoci sempre che le Valplast sono protesi mobili e temporanee, di conseguenza, per poterle sfruttare al meglio, dobbiamo saperle conservare come si deve.
Sarà necessario, quindi, effettuare una corretta manutenzione, pulendole scupolosamente ogni giorno e conservandole in un contenitore con acqua pulita, qualora non venissero tenute in bocca per un certo periodo di tempo.
In un ambiente secco, difatti, potrebbero perdere in poco tempo quella piccola percentuale di umidità che contiene, assorbendo saliva al successivo reinserimento in bocca, cosa che potrebbe causare cattivi odori.
Per quanto riguarda la pulizia, le Valplast hanno appositi prodotti che possono essere sciolti in acqua.
Ad esempio, molto conosciute sono le bustine Isoclean, di cui si può prendere la quantità di un cucchiaino e scioglierlo in acqua tiepida per almeno 3 minuti.
Prima bisogna comunque sciacquare bene la protesi per eliminare la presenza di eventuali residui di cibo.
Una volta immersa la Valplast in questa soluzione, è necessario lasciarla agire per un periodo di circa 15 minuti, risciacquandola successivamente sempre in acqua tiepida e reinserendola in bocca.
Se vogliamo rimuovere gli eventuali residui di cibo con uno spazzolino, non dimentichiamoci di farlo utilizzando uno spazzolino con setole morbide.
Queste protesi vengono sempre rilasciate con la certificazione del laboratorio che le ha prodotte, e anche con una confezione che può essere utilizzata per poterle conservare correttamente.
Conclusioni
Qualora ci trovassimo nella spiacevole condizione di aver perso alcuni elementi dentali, spetterà all’odontoiatra stabilire se è necessario ricorrere immediatamente all’inserimento di un impianto dentale che porti a una sostituzione fissa e definitiva della parte mancante. In alternativa, si può comunque prevedere di utilizzare le Valplast per ripristinare immediatamente il sorriso perduto ed evitare che il vuoto presente sia pian piano riempito dai denti rimanenti causando problematiche importanti a livello di corretta occlusione mandibolare.