Indice
Le protesi ortopediche rappresentano un’opportunità per il paziente di ritornare a vivere una vita serena. L’evoluzione tecnologica ha permesso di garantire soluzioni modellabili e su misura per il paziente, utilizzando materiali resistenti ed adattabili a qualsiasi esigenza.
Che cos’è una protesi?
Una protesi è un dispositivo artificiale che permette di sostituire un parte del corpo mancante oppure sostituire una funzione fisiologica malfunzionante.
Cosa sono le protesi ortopediche?
Le protesi ortopediche sono dei dispositivi medici artificiali finalizzati a restituire forma, struttura e funzionalità al corpo di persone con arti mancanti. In Italia ogni anno vengono realizzate più di 200.000 protesi ed il numero è in continuo aumento.
Le protesi si suddividono in:
- esoprotesi: ovvero protesi esterne che simulano arti mancanti;
- endoprotesi: ovvero protesi interne che ricostruiscono singole articolazioni mancanti nel paziente.
Le esoprotesi si suddividono ulteriormente in:
- protesi degli arti superiori: per l’80% dei casi sono necessarie a causa di lesioni traumatiche, negli altri casi si tratta di malattie vascolari, anomalie congenite o tumori;
- protesi degli arti inferiori: nel 70% dei casi l’amputamento dell’arto è causato dal diabete mellito che, comporta malfunzionamenti a livello vascolare e circolatorio, in altri casi si tratta di traumi, anomalie congenite o tumori.
L’utilizzo di protesi ha permesso ai pazienti di ritornare alla propria quotidianità.
Prima di ottenere una protesi definitiva bisogna attraversare due fasi: la protesi post-operatoria è la soluzione immediata post-intervento, permette di non subire ripercussioni psicologiche e favorisce la ripresa corporea; la protesi provvisoria, invece, viene inserita dopo un mese dall’intervento, permette al paziente di adattarsi allo strumento fino a che l’arto non si stabilizza.
Quando nascono le protesi ortopediche?
La prima protesi di cui abbiamo testimonianza risale agli antichi Egizi, al tempo le protesi venivano realizzate per sostituire arti mutilati per motivi medici o traumi involontari, erano realizzate in legno o altre fibre vegetali. Abbiamo testimonianze di protesi anche in epoca romana, ad esempio Plinio il Vecchio racconta di un generale con una mano in ferro, realizzata per permettergli di tenere lo scudo.
Le protesi ortopediche durante il Medioevo erano poco funzionali, non possiamo riscontrare una grande evoluzione durante questo periodo. Si occupavano della realizzazione di questi dispositivi artigiani di ogni tipo, soprattutto orologiai che inserirono nuovi meccanismi all’interno delle protesi.
Il Rinascimento è un periodo di massima evoluzione scientifica. Le protesi venivano realizzate in ferro, acciaio, rame e legno, assunsero, inoltre, un ruolo funzionale oltre che estetico.
Da questo momento in poi, abbiamo testimonianze di protesi sempre più efficienti, persino controllabili dal corpo del paziente, funzione che ad oggi è permessa dalla tecnica Targeted Muscle Reinnervation che permette di amplificare il segnale motorio emesso dai muscoli grazie ai nervi rimasti nella zona.
Ambroise Parè realizzò, nel 1567, la prima “gamba di legno”, ovvero una protesi per gli arti inferiori articolata: la gamba era mobile mentre il piede fisso. Questo permise di gettare le basi per la chirurgia moderna. Gli esperimenti non cessarono, ma il periodo di maggiore richiesta di protesi ortopediche fu quello delle grandi guerre.
La guerra di secessione portò molte mutilazioni, di conseguenza costrinse l’America ad immettersi in questo campo.
Successivamente un avanzamento tecnologico venne richiesto durante la Seconda Guerra Mondiale, in quanto anch’essa comportò un numero notevole di feriti. I dispositivi venivano realizzati in plastica, alluminio e materiali compositi ed erano modellati sulle esigenze del paziente.
Le protesi si sono ovviamente evolute diventando sempre più realistiche e in grado di mimare i movimenti degli arti mancanti.
Come si realizzano le protesi ortopediche?
Ogni protesi ortopedica è realizzata in modo diverso e si adatta alle esigenze e problematiche del paziente. È quindi importante realizzare protesi su misura ed essere il più meticolosi possibili nella realizzazione.
Ogni protesi deve adattarsi ai tessuti per diventare parte integrante del corpo del paziente.
Quali sono i materiali?
I materiali utilizzati per la costruzione di protesi ortopediche sono diversi a seconda delle condizioni paziente, ma soprattutto, della zona di intervento. È importante individuare due o più materiali funzionali e adattabili alle varie esigenze, ad esempio, ad oggi si evitano le accoppiate metallo/metallo, in quanto il metallo è un materiale che genera attrito, quindi non permetterebbe un movimento fluido.
Per le protesi dell’anca si predilige il titanio poroso, in quanto il materiale coniuga perfettamente un basso peso specifico e un’alta resistenza alla corrosione.
In altri casi si predilige l’utilizzo di ceramica e polietilene per garantire una resistenza nel tempo. Il polietilene è un materiale perfetto, in quanto, garantisce un basso coefficiente di attrito, viene quindi spesso utilizzato come “cuscinetto”.
Un’altro materiale comune è il cromo cobalto, viene soprattutto utilizzato sulle protesi ortopediche del ginocchio. Purtroppo però è un materiale che contiene nichel, quindi non può essere utilizzato su soggetti allergici, in questi casi viene utilizzata l’accoppiata oxinium/titanio.
Chi realizza le protesi ortopediche?
Le protesi ortopediche vengono realizzate da tecnici ortopedici, operatori sanitari specializzati in questo campo, comunemente chiamati protesisti.
I protesisti si occupano di realizzare protesi adatte alla situazione del paziente e modellate su misura per lui, in caso di malfunzionamenti provvedono alla riparazione dei dispositivi. Inoltre, indirizzano il paziente nel corretto utilizzo della protesi, fornendogli gli strumenti necessari per adattare il più possibile la propria vita a questo nuovo mezzo. Grazie all’aiuto dei medici, il protesista, elabora anche un piano di fisioterapia e riabilitazione motoria per il paziente, fornendogli esercizi ed accortezze per riprendere il controllo del proprio corpo.
Come funziona la riabilitazione?
Il paziente deve essere guidato nell’utilizzo delle protesi ortopediche, infatti il tecnico ortopedico deve fornirgli indicazioni e protocolli da seguire ogni giorno.
Ovviamente il piano di riabilitazione deve essere modellato sulle esigenze ed abitudini del paziente.
L’obiettivo delle protesi ortopediche è quello di garantire ad ogni persona una qualità di vita ottimale ed un equilibrio anche a livello mentale.