Un gruppo di ricercatori di Yale University, attraverso una nuova tecnica di scansione celebrale, ha scoperto che la densità sinaptica inizia a calare 10 anni prima nelle persone malate di depressione. Questo potrebbe comportare la perdita della memoria, un maggiore rallentamento del linguaggio e persino l’insorgenza dell’Alzheimer.
Si tratta di uno studio di piccole dimensioni, con sole 10 persone, ma i ricercatori affermano ora di avere le basi per organizzare uno studio su larga scala con molte più persone. Infatti, grazie al nuovo strumento sviluppato da Yale nel 2016, gli scienziati sono in grado di mappare le sinapsi negli esseri umani viventi senza ricorrere alla dissezione. La tecnica è un tipo di Pet che i ricercatori di Yale hanno progettato una molecola radioattiva che si legherebbe alle proteine trovate solo nelle sinapsi. Potrebbero quindi tracciare quella molecola, osservare dove si accumula e dove non lo fa, mostrando in questo modo dove la densità sinaptica è più alta o più bassa.
La principale autrice dello studio, Irina Esterlis, ritiene che la ricerca potrebbe anche aiutarli a sviluppare nuovi farmaci mirati all’ippocampo, la regione del cervello interessata sia dalla depressione che dall’Alzheimer.