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I problemi intestinali possono infastidire per poco tempo o a lungo termine, a seconda delle cause o dello stile di vita adottato. In generale potrebbero non destare alcuna preoccupazione, proprio perché dei periodi di forte stress sfociano in disturbi e sintomi di varia natura.
È altresì vero che ci sono delle in cui i disturbi all’intestino potrebbero essere segnali di condizioni più serie. Come capire quando un semplice disagio diventa motivo di preoccupazione? Approfondiamo meglio l’argomento.
Che cosa sono i problemi intestinali
I problemi intestinali comprendono un’ampia gamma di disturbi che possono interessare il tratto gastrointestinale. Quali sono i problemi all’intestino più diffusi? Per approfondire e capire come riconoscerli leggi questo. È evidente che ogni persona possa presentare alcuni fastidi legati al transito intestinale, ma è importante approfondire le cause e i sintomi degli stessi.
In generale, si possono presentare in svariati modi a breve o lungo termine.
Per esempio:
- un accumulo di gas nello stomaco e nell’intestino causato da un’alimentazione scorretta o intolleranze specifiche;
- delle evacuazioni frequenti e liquide dovute, nella maggior parte dei casi, a infezioni virali o patologie croniche (tra cui la sindrome dell’intestino irritabile);
- una difficoltà di evacuazione accompagnata dalla formazione di feci dure, conseguenti all’adozione di una dieta povera di fibre scorretta.
I crampi addominali sono spesso associati a una infiammazione derivanti da contrazioni anomale, oltre a un reflusso e bruciore che potrebbero rappresentare dei disturbi digestivi importanti da non sottovalutare. Ogni persona potrebbe reagire in maniera differente e osservare un comportamento insolito del proprio intestino, da verificare giorno dopo giorno.
Tali fastidi possono essere occasionali o cronici, generati da un periodo di forte stress o di un’alimentazione scorretta.
Quando rivolgersi a un medico?
Quando l’intestino è irritato non è sempre un segnale d’allarme da verificare insieme al medico. Al contrario, in alcune situazioni specifiche è necessario contattare l’esperto e tra queste spiccano le seguenti:
- quando i sintomi persistono per più di due settimane in quanto possibile sintomo di una patologia cronica;
- in caso di perdite di sangue nelle feci che potrebbero indicare delle ulcere o emorroidi;
- se ci sono delle variazioni improvvise nelle abitudini intestinali, con alterazioni significative senza una causa apparente;
- quando il dolore è accompagnato da altri sintomi, tra cui la febbre o la perdita di peso.
Se si notano uno o più di questi segnali, si suggerisce di consultare un medico per una diagnosi approfondita e per avviare esami specifici (per esempio analisi del sangue, ecografie o colonscopie).
I sintomi che fanno preoccupare
Come accennato, i problemi all’intestino non sono tutti uguali e ogni soggetto è differente. In un contesto moderno come quello attuale, lo stress e un’alimentazione scorretta fanno parte del quotidiano rappresentando due delle maggiori cause di questa manifestazione. In alcuni casi particolari è bene consultare uno specialista, soprattutto se i sintomi sono particolari tanto da essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme.
Primo tra tutti è la perdita di peso improvvisa e significativa, che potrebbe indicare un problema legato al malassorbimento dei nutrienti o a una patologia più seria. Non solo, il dolore addominale persistente è segnale di un disturbo da verificare nell’immediato, esattamente come il muco nelle feci.
I sanguinamenti intestinali interni possono condurre a una carenza di ferro e stanchezza cronica, accompagnata da pallore e astenia. Tra i sintomi da tenere in considerazione, non bisogna dimenticare la sensazione costante di non aver svuotato completamente l’intestino. Tale segnale potrebbe essere un problema disfunzionale o una condizione particolare da valutare.
Nel momento in cui uno dei sintomi argomentati si presenta in modo ricorrente o diventa sempre più intenso, si consiglia di consultare un medico per escludere patologie gravi.
Fonti e note bibliografiche:
- www.humanitas.it/news/intestino-i-disturbi-piu-comuni/
- www.topdoctors.it/dizionario-medico/infiammazione-intestinale/